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Assicurazione e gestione del sinistro Il parere dell'esperto
Published on 18 Luglio 2024 Modificato il 18 Luglio 2024
Contributors
  • Claudia Maiolo Relyens in Italia
    Claudia Maiolo
    Claims Director
Time to read: 4 minutes

Risarcimenti in sanità, l’aggiornamento delle tabelle di Milano. Intervista a Claudia Maiolo

Le recenti modifiche alle tabelle di risarcimento per il danno non patrimoniale rappresentano un cambiamento significativo nel panorama legale italiano, particolarmente per quanto riguarda la sanità. L’assenza di riferimenti normativi nazionali e la predominanza del danno non patrimoniale nelle sentenze ha reso necessari questi cambiamenti: per comprenderli meglio, abbiamo intervistato Claudia Maiolo, Claims Director di Relyens in Italia, che ci fornirà una panoramica dettagliata e le sfide che ne derivano.

Cosa sono e come funzionano le tabelle di Milano

Le tabelle di Milano sono strumenti essenziali utilizzati dai tribunali italiani per la liquidazione del danno non patrimoniale. Sviluppate a partire dagli anni ’90, rappresentano un tentativo di standardizzare la quantificazione dei risarcimenti per danni che non possono essere facilmente valutati economicamente, come quelli psicofisici o relazionali. In assenza di una normativa nazionale univoca, le tabelle di Milano hanno acquisito una valenza quasi normativa, soprattutto dopo la sentenza “Amatucci” della Suprema Corte di Cassazione del 2011, che ne ha sancito l’importanza.

Le tabelle operano attraverso una griglia di parametri che, per ogni scenario di danno e per ogni punto di invalidità superiore al 9%, corrispondono a un determinato valore monetario, variabile e inversamente proporzionale all’età della persona danneggiata. Questo sistema permette di stabilire risarcimenti equi e coerenti, sebbene le somme risarcitorie italiane siano notevolmente più alte rispetto ad altri Paesi europei.

Incrementi recenti e loro implicazioni

Lo scorso 21 maggio 2024, il Gruppo “Danno alla Persona” dell’Osservatorio sulla Giustizia civile di Milano ha deciso di rivalutare monetariamente tutte le Tabelle relative alla liquidazione del danno non patrimoniale, con un incremento medio del 16%. Questo cambiamento, reso pubblico il 5 giugno 2024, si prevede avrà un impatto significativo sulle future sentenze.

Claudia Maiolo spiega: “L’anomalia italiana è evidente nell’entità dei risarcimenti. Quelli italiani sono, di gran lunga, i più alti d’Europa per quasi tutte le categorie del danno civile. La ragione principale è il riconoscimento del danno non patrimoniale che in Europa è molto basso mentre nel nostro Paese rappresenta una componente risarcitoria primaria se non la principale”.

Maiolo aggiunge che “l’effetto di questi ulteriori incrementi – che si aggiungono ad una situazione risarcitoria già gravosa, come abbiamo visto – rischia di essere quello di ridurre ulteriormente le risorse destinate alle cure e al personale sanitario. Mentre, da una parte, i risarcimenti tutelano i pazienti danneggiati, dall’altra sottraggono i fondi pubblici alla loro naturale destinazione”.

Le sfide dei provider della sanità

Gli attori della sanità in Italia si trovano dunque ad affrontare una situazione estremamente complessa: inoltre, i decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco, recentemente pubblicati, impongono criteri stringenti per gli accantonamenti dei fondi dedicati ai risarcimenti in regime di autoassicurazione. Questo aumento della complessità nei bilanci sanitari rende sempre più necessario per le aziende sanitarie acquisire competenze di derivazione assicurativa.

Maiolo commenta: “La situazione in Italia è ulteriormente complicata da un’altra peculiarità: l’assenza completa di una normativa nazionale che regoli l’entità dei risarcimenti, in vece della quale tribunali come Milano e Roma hanno sviluppato le proprie Tabelle seguendo un principio equitativo, ovvero, in estrema sintesi, assegnando un valore monetario legato sia all’età che ad un dato punteggio di invalidità”.

“Inoltre” continua Maiolo, “i decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco dettano criteri molto stringenti per gli accantonamenti dei fondi dedicati ai risarcimenti in regime di autoassicurazione, aumentando la complessità dei bilanci sanitari e rendendo sempre più necessario alle aziende acquisire ed applicare competenze di derivazione assicurativa. Lo scenario, al momento, è di grande incertezza. Non sappiamo ancora che direzione prenderà la giurisprudenza in seguito alla pubblicazione delle nuove tabelle, ma non è irrealistico aspettarsi che il peso dei risarcimenti crescerà ancora in futuro, mettendo in discussione la sostenibilità dei premi assicurativi e non solo”.

Claudia Maiolo Relyens in Italia
Claudia Maiolo
Claims Director di Relyens in Italia

La speranza è che si trovi un equilibrio tra il diritto dei danneggiati e quello dei cittadini che segua lo spirito della Legge Gelli-Bianco: la sicurezza (e quindi la sostenibilità finanziaria) delle cure.

In equilibrio tra sicurezza e sostenibilità

Maiolo sottolinea come l’incremento dei risarcimenti possa però creare un circolo vizioso: “Più i risarcimenti si alzano, meno risorse ci sono per investire anche in sicurezza il che, a sua volta, potrebbe portare a nuovi risarcimenti e ulteriori riduzione delle risorse. È un paradosso se si pensa all’insistenza della legge Gelli Bianco sulla sicurezza delle cure”.

L’augurio per il futuro, secondo Maiolo, è trovare il giusto mezzo, rispettando lo spirito della Legge Gelli-Bianco, che mira alla sicurezza e alla sostenibilità finanziaria delle cure. “La speranza è che si trovi un equilibrio tra il diritto dei danneggiati e quello dei cittadini che segua lo spirito della Legge Gelli-Bianco: la sicurezza (e quindi la sostenibilità finanziaria) delle cure. Mi auguro che si agisca in maniera lungimirante garantendo l’efficacia del risarcimento senza pregiudizio della sanità. Nel concreto la speranza è che le tabelle nazionali, la cui uscita è stata annunciata nell’autunno 2023, pur riconoscendo adeguamenti all’inflazione e al costo della vita, prevedano incrementi minori di quelli sanciti dall’Osservatorio sulla Giustizia civile di Milano”.

L’aggiornamento delle tabelle di Milano rappresenta dunque un cambiamento significativo per il sistema sanitario italiano, con implicazioni profonde per i provider della sanità. La necessità di un equilibrio tra risarcimenti equi e sostenibilità delle cure rimane una sfida centrale, e il futuro della sanità dipenderà dalla capacità di trovare soluzioni che proteggano sia i pazienti danneggiati sia le risorse pubbliche destinate alla sanità.

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