Errore diagnostico, l’importanza di una diagnosi corretta per la sicurezza delle cure
La diagnosi rappresenta una delle fasi più critiche del percorso di cura del paziente, poiché da essa dipendono tutte le decisioni sul trattamento del paziente.
Un errore diagnostico, sia esso dovuto a un ritardo, a una omissione di approfondimenti, a un’interpretazione errata o a una comunicazione inadeguata, può avere conseguenze significative sul paziente, esponendolo a rischi concreti per la sua salute, oltre a minare la fiducia nei confronti del sistema sanitario e dei professionisti che ne fanno parte.
Riconoscendo l’importanza di diagnosi corrette e tempestive per garantire la sicurezza dei pazienti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scelto, per la Giornata Mondiale della sicurezza del paziente 2024, il tema “migliorare la diagnosi per la sicurezza dei pazienti”. Argomento di estrema rilevanza che si inserisce nel più ampio quadro del Piano d’Azione Globale per la Sicurezza dei Pazienti 2021-2030, che enfatizza la necessità di migliorare i processi diagnostici a livello globale.
I fattori che contribuiscono agli errori diagnostici
Il tema dell’errore diagnostico è spesso al centro del dibattito sulla sicurezza delle cure in sanità. Gli errori diagnostici possono manifestarsi in diversi modi, tra cui diagnosi ritardate, errate o mancate, oppure attraverso una mancata comunicazione chiara e comprensibile del referto al paziente. Questo tipo di errore non riguarda solo la corretta interpretazione dei sintomi, ma coinvolge una serie di fattori sistemici e cognitivi che devono essere affrontati per migliorare la sicurezza diagnostica.
Tra i fattori sistemici che possono portare a errori diagnostici vi sono:
- comunicazione inadeguata: errori nella trasmissione delle informazioni tra gli operatori sanitari o tra operatori sanitari e pazienti possono portare a diagnosi errate. La mancanza di chiarezza e la scarsa documentazione fornita al medico compromettono la qualità delle cure. In questa fase è importante che il paziente partecipi attivamente alla raccolta di tutta la documentazione clinica in suo possesso, e portarla in visione al clinico.
- Carichi di lavoro elevati: un ambiente di lavoro sovraccarico può arrivare a compromettere i livelli di attenzione dei clinici e i processi di studio e analisi dei sintomi, e di considerare tutte le possibili diagnosi differenziali, aumentando così il rischio di errori.
- Scarsa cooperazione multidisciplinare/multiprofessionale: possono concretizzarsi casi in cui la mancanza di collaborazione e di coordinamento all’interno dei team sanitari può incidere sulla definizione di diagnosi errate.
A questi si aggiungono i fattori cognitivi, che includono pregiudizi, che portano a scartare diagnosi alternative o a sovrastimare la probabilità di una diagnosi specifica, e affaticamento e stress, che compromettono pensiero critico e i processi di decision-making.
Secondo l’OMS, gli errori diagnostici rappresentano quasi il 16% dei danni evitabili nei contesti di cura. Questa cifra evidenzia la necessità urgente di adottare misure per migliorare la sicurezza diagnostica. In Italia, i dati raccolti dall’esperienza di gestione sinistri di Relyens per l’anno 2023 indicano che la percentuale di errori diagnostici si attesta al 19% di tutti i sinistri e rappresentano la seconda casistica per frequenza. Tali eventi si manifestano anche in sala operatoria – con minore frequenza ma con un impatto significativo. Questo contesto operativo è particolarmente critico, poiché la sala operatoria rappresenta un ambiente ad alto rischio, in cui un errore può avere conseguenze immediate e gravi.
L’importanza della sicurezza in sala operatoria
La sala operatoria è un ambiente in cui la precisione è essenziale, non solo durante l’esecuzione dell’intervento, ma anche nella fase diagnostica che lo precede. L’assistenza chirurgica è una componente vitale del sistema sanitario mondiale; per molte condizioni, la chirurgia rappresenta l’unica opzione terapeutica in grado di salvare vite o migliorare significativamente la qualità della vita del paziente. Tuttavia, l’OMS avverte che le cure chirurgiche non sicure possono causare danni sostanziali, ribadendo la necessità di un’attenzione costante alla sicurezza in questo ambito. Per approfondire, si può fare riferimento alle linee guida dell’OMS per la sicurezza chirurgica.
Nel 2009, il Ministero della Salute italiano ha introdotto il “Manuale per la sicurezza in sala operatoria: Raccomandazioni e check list”. Il documento, che fornisce linee guida dettagliate per la gestione dei rischi chirurgici, è fondamentale nell’assicurare che le procedure siano condotte in modo sicuro, riducendo il rischio di incidenti perioperatori e migliorando gli esiti degli interventi.
L’impulso della tecnologia nella riduzione dell’errore diagnostico
Con il progresso tecnologico in sanità, sono emerse nuove opportunità per migliorare la sicurezza in sala operatoria. Relyens, consapevole dei rischi associati alla chirurgia, si impegna a sviluppare e implementare soluzioni innovative per la gestione dei rischi, concentrandosi su tre aree chiave:
- formazione e acquisizione di competenze tecniche: la tecnologia può supportare la formazione continua dei chirurghi, migliorando le loro abilità e preparandoli ad affrontare casi complessi con maggiore sicurezza.
- Analisi e studio di casi complessi: l’uso di strumenti tecnologici avanzati come l’intelligenza artificiale consente di analizzare casi complessi in modo più dettagliato, aiutando i medici a prendere decisioni più informate.
- Teleconsulenza con esperti: nell’ambito della telemedicina, la possibilità di consultarsi a distanza con specialisti di tutto il mondo offre ai chirurghi un ulteriore livello di supporto, riducendo il rischio di errori nelle decisioni diagnostiche e terapeutiche.
La chirurgia è un campo in continua evoluzione, con cambiamenti significativi nelle tecniche, nelle procedure, negli strumenti e nella formazione. Questi cambiamenti hanno un impatto diretto sulla sicurezza del paziente e richiedono un’attenzione costante da parte dei professionisti sanitari. Oltre alle competenze tecniche, i chirurghi devono essere preparati a gestire i rischi associati all’innovazione e all’integrazione delle nuove tecnologie nel loro lavoro quotidiano.
In tale contesto, risulta dunque fondamentale gestire i rischi relativi alla corretta diagnosi del paziente per orientare il trattamento chirurgico più appropriato. Una diagnosi accurata è essenziale non solo per determinare il trattamento corretto, ma anche per evitare interventi inutili o dannosi che possono mettere a rischio la vita del paziente.
La Giornata mondiale della Sicurezza dei Pazienti 2024 e l’errore diagnostico
La sicurezza diagnostica e chirurgica richiede un approccio integrato che coinvolga l’intero sistema sanitario. Con lo slogan “Fallo bene, rendilo sicuro!”, l’OMS sottolinea l’importanza di ridurre significativamente gli errori diagnostici attraverso interventi radicati nel pensiero sistemico, nei fattori umani e nell’impegno attivo dei pazienti e degli operatori sanitari.
L’adozione di sistemi tecnologici integrati in ambito chirurgico, come quelli proposti da Relyens, rappresenta una risposta efficace per prevenire e mitigare i rischi di errore diagnostico. Tecnologie come Caresyntax agiscono sia supportando i chirurghi nello studio e nella gestione dei casi complessi, sia contribuendo a migliorare la sicurezza complessiva del paziente, riducendo il rischio di danni evitabili.