Interventi assistiti con animali in terapia intensiva: verso un nuovo approccio clinico
È risaputo che l’interazione tra esseri umani e animali domestici abbia effetti positivi sulla salute fisica e psicologica delle persone. Anche nell’ambito del trattamento di pazienti più o meno critici, l’implementazione delle attività di Pet Therapy ha avuto riscontri positivi. Tuttavia, resta ancora poco indagata l’applicazione degli interventi assistiti con animali (IAA) in contesti ospedalieri critici, come ad esempio nelle unità di terapia intensiva (UTI), dove si trovano i pazienti più delicati, i post-operatori o persone affette da patologie così gravi da dover rimanere in osservazione per lunghi periodi in aree particolarmente controllate.
Si tratta di un tema di grande interesse, in cui il dibattito resta ancora aperto a causa delle possibili implicazioni sanitarie e gestionali.
Interventi assistiti con animali, il contributo di SIAARTI
Per cercare di porre le basi di una prassi condivisa e sicura, sia per i pazienti che per le strutture sanitarie, il board della sezione di Sicurezza, qualità e rischio clinico della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) ha promosso quello che può essere definito il primo step in questa direzione.
Un primo step che non può che partire da un’analisi e revisione sistematica della letteratura scientifica sul tema. Sono stati quindi analizzati studi clinici e osservazionali pubblicati su database internazionali come PubMed, EMBASE e Cochrane Central Register of Controlled Trials. Dopo un’attenta selezione secondo criteri di inclusione rigorosi, sei studi sono stati inclusi nell’analisi qualitativa.
Un approccio olistico alla cura e alla presa in carico del paziente
Essere al fianco di un paziente nel suo percorso di terapia e trattamento non può prescindere dalla considerazione degli effetti emotivi e psicologici. Questa attenzione riveste particolare importanza in reparti critici come quello della terapia intensiva.
Relyens ha sempre affiancato le strutture nell’implementazione di un approccio olistico alla cura e quindi alla gestione del rischio clinico, incentivando un lavoro sinergico per la creazione di ecosistemi completi e sicuri. Per questo, abbiamo partecipato con entusiasmo a questa prima analisi.
I dati raccolti confermano che l’uso degli interventi assistiti con gli animali in terapia intensiva è stato associato a potenziali benefici, tra cui:
- riduzione dell’ansia
- miglioramento della pressione arteriosa
- aumento della resilienza emotiva dei pazienti
Tuttavia, non sono disponibili dati conclusivi sulla sicurezza di questi interventi, in particolare riguardo al rischio di trasmissione di infezioni zoonotiche.
I rischi correlati agli interventi assistiti con animali (IAA)
L’introduzione di animali nelle strutture ospedaliere richiede l’applicazione di protocolli rigorosi in termini di sicurezza fisica e sanitaria. L’assenza di evidenze robuste sui rischi associati agli IAA in terapia intensiva sottolinea la necessità di ulteriori ricerche.
È fondamentale coinvolgere esperti di medicina veterinaria, infettivologi e clinici per sviluppare linee guida adeguate, che tengano conto:
- della preparazione non solo dell’animale, ma anche del personale sanitario coinvolto;
- dei livelli di protezione necessari per evitare la trasmissione di batteri, virus e patologie di cui l’animale potrebbe essere portatore.
Il prossimo passo sarà quello di sviluppare direttive scrupolose per garantire la sicurezza dei pazienti e valutare più approfonditamente gli effetti degli IAA attraverso studi clinici controllati, con l’obiettivo di stabilire pratiche sicure e sostenibili per la loro integrazione in ambito ospedaliero.
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