One Health: salute umana, animale e ambientale, un approccio integrato al risk management
L’approccio One Health rappresenta una modalità innovativa di affrontare le prossime sfide della salute globale. Questa visione dà il via a un importante cambio di paradigma, e sottolinea quanto l’interconnessione tra la salute umana, quella animale e quella dell’ambiente sia fondamentale. Vediamo in cosa consiste esattamente l’approccio One Health, e perché può essere vincente anche nel risk management.
Cos’è l’approccio One Health: definizione, principi e storia
Come riporta l’Istituto Superiore di Sanità, One Health è un modello sanitario che si basa sull’integrazione di due principi fondamentali: l‘interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, e l’intersezione di più discipline mediche. Il risultato è un metodo olistico che riconosce quanto la salute delle persone, degli animali e della nostra Terra siano strettamente legate: secondo questo approccio, per risolvere in maniera efficace un problema sanitario non è possibile focalizzare l’attenzione esclusivamente su un singolo aspetto ma occorre abbracciare una visione a 360° che contempli ogni elemento coinvolto.
La risoluzione dei problemi di sanità pubblica, quindi, non può prescindere da un’azione coordinata (che comprende anche una corretta interpretazione dei dati a nostra disposizione) e da un impegno collaborativo tra diverse professionalità coinvolte – dai medici ai biologi, dai veterinari agli esperti di alimentazione e agli agronomi. Il suo obiettivo principale è dunque quello di promuovere un’azione sinergica che possa garantire il benessere di tutti gli esseri viventi e dell’ambiente in cui essi vivono.
Le radici di One Health e la sua diffusione
La filosofia alla base dell’approccio One Health affonda le sue radici nel concetto di “one medicine”, un’idea proposta per la prima volta dal veterinario ed epidemiologo Calvin Schwabe negli anni ‘60. Schwabe riteneva che la medicina umana e quella veterinaria dovessero integrarsi per affrontare al meglio i problemi di salute pubblica, in particolare quelli legate alle malattie zoonotiche – ossia le malattie che, tramite il salto di specie, passano dagli animali agli esseri umani.
Negli ultimi decenni, questo concetto è stato ampliato per includere anche la salute ambientale, dando origine al moderno approccio One Health, che riconosce come la salute umana, animale e ambientale siano intimamente connesse.
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’ente di riferimento per la sanità pubblica in Italia, ha preso a cuore l’approccio One Health, promuovendolo attivamente nei suoi programmi e nelle sue ricerche, con particolare attenzione alle zoonosi e alla resistenza antimicrobica.
Nel 2017, la Commissione Europea ha lanciato il Piano d’Azione One Health per combattere la resistenza antimicrobica, che rappresenta una grave minaccia per il benessere. Durante il Global Health Summit del 2021 tenutosi a Roma, i leader del G20 e di altri Stati, riuniti insieme ai capi delle organizzazioni internazionali, hanno individuato in One Health l’approccio vincente per affrontare i rischi a cui la sanità globale andrà incontro nei prossimi anni e fare tesoro di quanto appreso durante la pandemia di Covid-19.
Come l’approccio One Health può aiutare il risk management
L’approccio One Health, come abbiamo visto, trova applicazione in un’ampia varietà di settori, puntando alla massima protezione della salute del nostro pianeta e dei suoi abitanti. Riveste, pertanto, un ruolo fondamentale anche nel risk management del futuro. Nell’ambito di One Health, i rischi possono riguardare le malattie zoonotiche, la resistenza antimicrobica, l’inquinamento ambientale, le minacce alla sicurezza alimentare e molteplici altri elementi.
Un approccio di tipo olistico portato avanti anche da Relyens, applicando una metodologia basata su tre pilastri: l’analisi del rischio, la prevenzione e l’assicurazione.
- Il primo passo del processo di gestione del rischio è sapere in cosa consiste. Relyens dedica grande attenzione all’identificazione e alla valutazione dei rischi potenziali, esaminando il contesto per comprendere meglio la natura e la portata di questi rischi. Tale passaggio preliminare è fondamentale per sviluppare strategie efficaci di gestione.
- Il secondo pilastro del processo di gestione del rischio è la prevenzione. Dopo aver identificato e valutato i rischi, Relyens mette in atto una serie di misure per ridurne l’incidenza e l’impatto. Queste possono includere formazione, implementazione di protocolli di sicurezza, miglioramento delle pratiche operative, e molto altro ancora.
- L’ultimo pilastro è l’assicurazione. Nonostante gli sforzi di analisi e prevenzione, può capitare che alcuni rischi rimangano. In tal caso, Relyens fornisce soluzioni di assicurazione personalizzate per coprire questi rischi residui. Queste possono aiutare a proteggere le organizzazioni e le persone da potenziali perdite finanziarie, fornendo una sicurezza finanziaria indispensabile.
Attraverso questo approccio integrato al risk management, Relyens contribuisce non solo a gestire il rischio, ma anche a creare un ambiente più sicuro e sano per tutti. Un modello di gestione immediato e sostenibile nel tempo che rafforza l’importanza del concetto di One Health, la cui implementazione su larga scala richiederà uno sforzo congiunto da parte di tutte le discipline e settori coinvolti, compreso quello del risk management. Le ricompense potenziali – in termini di miglioramento della salute umana, animale e ambientale – sono enormi.